Ius sportivo e cittadinanza italiana

Urgente una legge di cittadinanza per gli sportivi

Dopo la vittoria nei 100 metri piani di Jacobs, italiano nato in Texas e da ieri uomo più veloce del mondo, il presidente del Coni Malagò ha affermato:

“Non riconoscere lo ius sportivo è qualcosa di aberrante, folle. Oggi più che mai questo discorso va concretizzato. A 18 anni e un minuto chi ha quei requisiti deve avere la cittadinanza italiana, non che a 18 anni inizia una via crucis”.

Ma a 18 anni e un giorno (e non a 18 anni con 3 anni di attesa per chi non ha genitori italiani o matrimonio in Italia, come prevede la legge) non basta.

Ius sportivo e cittadinanza sportiva, progetto di legge

Le “Disposizioni per favorire l’integrazione sociale dei minori stranieri residenti in Italia mediante l’ammissione nelle società sportive appartenenti alle federazioni nazionali, alle discipline associate o agli enti di promozione sportiva”.

Non si tratta altro che di una legge che una volta approvata, mette un punto definitivo in materia di discriminazione attuata fino ad ora nei confronti di giovani atleti che pur essendo nati e cresciuti in Italia, sono però figli di stranieri.

Definito appunto come lo Ius soli sportivo, questa legge, che prevede il tesseramento degli stessi giovani con le stesse regole che valgono per i ragazzi italiani, cambia le regole fin ora vigenti con un solo articolo, chiaramente espresso nel testo che dice così: “I minori di anni diciotto che non sono cittadini italiani e che risultano regolarmente residenti nel territorio italiano almeno dal compimento del decimo anno di età possono essere tesserati presso società sportive appartenenti alle federazioni nazionali o alle discipline associate o presso associazioni ed enti di promozione sportiva con le stesse procedure previste per il tesseramento dei cittadini italiani.

cittadinanza italiana
cittadinanza italiana

Ma si può anche affermare che, nonostante il limite di età posto, riescono ancora a rientrare nella legge, e quindi a godere degli stesi diritti anche i ragazzi che pur essendo già in possesso della maggiore età, abbiano chiesto di diventare cittadini italiani a tutti gli effetti.

Come recita ancora il testo della stessa legge infatti, “Il tesseramento resta valido, dopo il compimento del diciottesimo anno di età, fino al completamento delle procedure per l’acquisizione della cittadinanza italiana da parte dei soggetti che, ricorrendo i presupposti di cui alla legge 5 febbraio 1992, n.91, hanno presentato tale richiesta”.

A presentare la nuova legge di cittadinanza (ius soli sportivo) in Aula è stata la canoista azzurra senatrice del Pd e pluricampionessa olimpionica, Josefa Idem, che ha anche affermato come per lei questa approvazione risulti essere un vero e proprio atto di riconoscimento allo sport nonché un compiacimento per i tantissimi sacrifici che sono stati negli anni affrontati da tutti coloro che si sono impegnati a promuovere i veri valori sportivi. Gli stessi sentimenti sono anche stati espressi dall’olimpionica del fioretto Valentina Vezzali.

Un vero e proprio provvedimento di civiltà quello che è stato confermato in Senato, che è solo un piccolissimo passo che porta però con sé uno dei più grandi valori a livello sociale, ovvero l’uguaglianza di tutti i bambini.

Approfondimenti : Sport e cittadinanza

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